Fanon "Decolonizzare la follia"

Essay by xBohxUniversity, Bachelor'sA, December 2014

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FANON "Decolonizzare la follia. Scritti sulla Psichiatria Coloniale"

CONDOTTE DI CONFESSIONE IN NORD AFRICA

Fanon, in questo saggio, ci illustra le difficoltà che i periti medico-legali incontrano quando devono effettuare perizie psichiatriche su imputati musulmani. Al medico si chiede di accertare se l'imputato fosse in grado di intendere e di volere nel momento dell'atto. In questa pratica i fatti dal punto di vista dell'accusato sono sempre importanti. La confessione dell'atto diventa per il suo autore il prezzo da pagare per il reinserimento in società . Questa dinamica, per Fanon, può esistere solo se vi è un reciproco riconoscimento tra società e individuo.

Nel caso dei musulmani algerini autori di delitti, Fanon spiega come si presenti spesso un determinato atteggiamento: mentre i primi inquirenti ottengono spesso una confessione integrale da parte dell'autore del delitto, in una fase successiva l'imputato tende a ritrattare tutto. Questa dinamica lascia gli inquirenti perplessi e complica il lavoro dei medici.

Spesso si tende a spiegare tale situazione ricorrendo allo stereotipo del nordafricano bugiardo, come se il mentire facesse parte della cultura di queste popolazioni. Al contrario Fanon cerca di dare una spiegazione analizzando il problema alla radice. Egli considera la situazione in cui si trovano gli Algerini nel momento in cui scrive: è una realtà coloniale, essi sono assoggettati dal Governo francese che ha imposto sul territorio la propria legislazione ed il proprio potere. Si è detto che ammettere la propria colpa è il primo passo per il reinserimento in società , ma il nordafricano si trova in una previa situazione di non integrazione e quindi è, a priori, fuori da tale società che, in questo caso, lo sta giudicando. Egli quindi rifiuta, negando le sue colpe davanti ad un giudice, di riconoscere l'autorità , la validità di tale società dalla quale egli si sente rifiutato. Quindi, per...