IL FASCISMO-LE ORIGINILe origini del fascismo risalgono alla fine della prima guerra mondiale, la quale nonostante la vittoria italiana, mette in crisi la classe dirigente liberale, che non era in grado di favorire una ripresa economica, ma soprattutto di soddisfare e dominare la nuova società di massa.
Tutto ciò, permette lÃÂemergere di nuove forze, quali cattoliche e socialiste, che si consideravano estranee alle tradizioni dello stato liberale, e non compromesse nelle responsabilità della guerra e dunque inquadrando larghe masse, potevano meglio interpretare le nuove dimensioni assunte dalla lotta politica.
Furono i cattolici a portare il primo e più importante fattore di novità , abbandonando la tradizionale linea astensionistica, e dando vita al PPI.
Seguì la nascita di partito socialista a cui si iscrissero numerose persone; in questo partito cÃÂera una grossa maggioranza della corrente di sinistra, chiamata massimalista, che si impose su lÃÂaltra parte, quella riformista.
AllÃÂinterno del PSI furono molti i gruppi che si schierarono, infatti ai massimalisti si oppose lÃÂestrema sinistra, composta per lo più da giovani che combattevano per un coerente impegno rivoluzionario, e prendevano come riferimento i comunisti russi.
QuestÃÂideale rivoluzionario del partito socialista, finì con lÃÂisolare il movimento operaio e ridurne i margini di azione politica, perché prospettando una soluzione alla russa, si preclusero ogni possibilità di collaborazione con le forze democratico- borghesi, spaventate dalla minaccia della dittatura proletaria.
Tra i tant i movimenti quello che riscosse maggior successo, fu quello fondato da Benito Mussolini con il nome di Fasci di combattimento nato a piazza s. sepolcro a Milano nel marzo del 1919.
Il programma iniziale del fascismo costituiva una mistura di elementi sindacalisti (partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende ) anticlericali repubblicani e nazionalisti (mito della vittoria mutilata ) , a cui si associava lÃÂ idea del corporativismo :la costruzione di un ÃÂassemblea elettiva che , nellÃÂ ottica di unificazione tra classi sociali ,rappresentasse gli interessi di tutti i lavoratori (lavoratori e imprenditori).
LO SVILUPPO DEL MOVIMENTO FASCISTAMussolini stava programmando tutto per lÃÂascesa al potere, era solo questione di tempo, e di sfruttare gli eventi favorevoli. Nel frattempo lÃÂItalia era in balia di una grande crisi che si manifestò con lÃÂinflazione, dovuta soprattutto alla questione del caro-viveri. A questo punto le classi operaie erano in una situazione disperata, organizzarono perciò scioperi, che sconvolsero del tutto la situazione nel paese, provocando la reazione dellÃÂopinione pubblica.
Allo stesso modo degli operai, si ribellarono anche i contadini, sottoposti al bracciantato, che diedero vita a movimenti, sviluppatisi spontaneamente che occuparono le terre .
Ma visto che la questione rimaneva invariata , la classe borghese rimaneva sempre salda nella sua posizione rispetto a quella operaia, si iniziarono a muovere i sindacati e i consigli di fabbrica, eletti direttamente dai lavoratori . Questi diedero inizio a delle vere e proprie proteste che si finalizzarono con lÃÂoccupazione delle fabbriche proprio per opporsi ai ricchi industriali, che rifiutarono ogni proposta di collaborazione con il movimento operaio. Dopo mesi di occupazione, il tutto si risolse con lÃÂaccordo sindacale che però non ebbe nessun risvolto nella questione. Alla delusione della classe operaia, si oppose il proposito di rivincita borghese, pronti a sfruttare ogni situazione.
Inizia così un nuovo fenomeno, che ebbe origine nelle campagne, identificato come Fascismo agrario.
Attraverso lo squadrismo si sviluppoÃÂ il Fascismo, prima in tutte le province padane, poi nel resto del nord.
CRONOLOGIA DEL FASCISMO-23 MARZO 1919 FONDAZIONE DEI FASCI DI COMBATTIMENTO A PIAZZA S. SEPOLCRO(PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI ALLA GESTIONE DELLE AZIENDE , CORPORATIVISMO, ANTISOCIALISMO)-1921 IL MOVIMENTO DIVENTA PARTITO PNF-28 OTTOBRE 1922 MARCIA SU ROMA ( QUADRIUMVIRI : BALBO,DE VECCHI , DE BONO,BIANCHI.)-1923 LEGGE ACERBO ABOLIZIONE DEL SISTEMA PROPORZIONALE PER UN SISTEMA MAGGIORITARIOCHE ASSEGNAVA I 2/3 DEI SEGGI ALLA LISTA VINCENTE-1923 RIFORMA DELLA SCUOLA DI GIOVANNI GENTILE-1923 FONDAZIONE DELLA MSVN-1924 MORTE DI MATTEOTTI(PER COLPA DI ALCUNI FASCISTI CHE FRAINTESERO LA VOLONTAàDI MUSSOLINI )- 1924 SECESSIONE DELLÃÂAVENTINOI DEPUTATI DELLàOPPOSIZIONE ABBANDONANO LA CAMERA INVECE DI OPPORSI A MUSSOLINI- 3 GENNAIO 1925IL DUCE RIVENDICOàAL FASCISMOLA RESPONSABILITAàDELLE VARIE AZIONI COMPIUTE ANNUNCIANDO UFFICIALMENTE UNA SOLUZIONE DI FORZA ALLA CRISI . INIZIO DEL REGIMEàDITTATORIALEÃÂ-1926 LEGGI FASCISTISSIME MUSSOLINI NON ERA PIUàRESPONSABILE DAVANTI AL PARLAMENTO MA SOLO DAVAN TI AL RE , VENGONO SCIOLTI I PARTITI BOLSCEVICHI DELL OPPOSIZIONE E I SINDACI VENGONO SOSTITUITI DAI PODESTAàNOMINATI DAL GOVERNO-1934 CREAZIONE DELLE CORPORAZIONI(ORGANISMI CENTRALI DI COLLEGAMENTO FRA IMPRENDITORE E LAVORATORE PER LA COLLABORAZIONE TRA CAPITALE E LAVORO)- 1939 VIENE ABOLITA LA CAMERA DEI DEPUTATI PER LASCIARE SPAZIO ALLA NUOVA CAMERA DEI FASCI E DELLE CORPORAZIONIPROPAGANDA DEL REGIME ATTRAVERSO LE IMMAGINILÃÂintera ideologia fascista non presenta particolare originalità nei contenuti, ma fa derivare le proprie basi teoriche da interpretazioni più o meno faziose delle dottrine filosofiche del recente passato, prima fra tutti lÃÂesaltazione del Superuomo di Nietzsche, al solo scopo di rendere accattivante e convincente la rivoluzione fascista attraverso immagini e mezzi pubblici di comunicazione. Centrale diventa la figura del capo carismatico, il duce del fascismo Benito Mussolini, che fonda il suo potere sulle sue presunte doti eccezionali che ne fanno una figura infallibile.
Gli ideali principali che permisero al Fascismo di presentarsi come interprete dellÃÂinteresse generale, furono la pretesa eticità dello Stato,lo Stato quale interprete del diritto e della moralità , e lÃÂespansione fra il popolo dellÃÂautarchia.
LÃÂideologia fascista si identificava infatti nella fede cieca nella nazione, sintetizzata dal motto ÃÂCredere, Obbedire, CombattereÃÂ.
Mussolini sottolineava lÃÂimportanza, sul piano della suggestione collettiva, di sfruttare lÃÂidea che il nuovo ordine nascesse dalla rivoluzione fascista: ÃÂA noi occorre questa parola, perché fa unÃÂimpressione mistica sulle masse, dà allÃÂuomo comune lÃÂimpressione di prendere parte ad un movimento eccezionaleÃÂ.
Le tecniche di condizionamento con le quali si raggiungeva il consenso furono: la pubblicità , i giornalini a fumetti, la radio e il cinema, le celebrazioni, le manifestazioni di massa e i dialoghi dal balcone del duce con il popolo italiano radunato in piazza.
Fin dal 1931 il regime impartì alla stampa direttive molto precise, ordinando di improntare ogni giornale a ottimismo, fiducia e sicurezza nellÃÂavvenire, eliminando le notizie allarmistiche, pessimistiche, catastrofiche e deprimenti.
Nel 1933 lÃÂIstituto Luce (LÃÂUnione Cinematografica Educatrice) venne posto alle dipendenze del Ministero della Cultura Popolare, con il compito di documentare le opere del regime e diffondere le immagini ufficiali attraverso servizi fotografici, film, documentari propagandistici e cinegiornali distribuiti nelle sale cinematografiche di ogni parte dÃÂItalia. Tutti gli argomenti trattati svolgevano una funzione politica. LÃÂimmagine di Mussolini era quella dellÃÂuomo di governo, brillante, sportivo, elegante, attivo; il suo volto isolato era ingigantito o moltiplicato ossessivamente allÃÂinfinito dai fotomontaggi.
La sua immagine, quella del DUCE era ormai onnipresente e onnipotente allo scopo di comprovare il rapporto di forte legame e di identificazione con il popolo.
La propaganda, insomma, aveva permesso ad un uomo partito dal nulla di conquistare la fiducia di quasi tutto il popolo italiano e di modificare totalmente lÃÂassetto governativo del paese, che si era trasformato in una dittatura. Propaganda politica che dÃÂaltra parte è comune a tutti i regimi totalitari.