L'ETICA NELLE OPERE DI GRAZIA DELEDDA
"Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce"
Pascal
1Introduzione
1.1Cenni biografici
1871
Grazia Deledda nasce a Nuoro, il 27 Settembre. Quarta di sei fratelli, frequenta la scuola fino alla IV elementare, come consentito a quel tempo alle ragazze in Sardegna.
1872 - 1892
Trascorre l'infanzia e la giovinezza a Nuoro. Il padre è un imprenditore. Cresce in un ambiente più rurale che cittadino. Autodidatta, Grazia impara bene il dialetto, l'italiano e il francese e con ferrea volontà di migliorarsi, legge qualsiasi cosa, ma le fonti sono modeste. Si rafforza in lei il desiderio di allontanarsi dall'isola. Nel '90 esce il primo libretto: "Nell'Azzurro", poi un romanzo in appendice ad un giornale di Cagliari: "Stella d'oriente". Seguono altri racconti.
1892
Comincia la vera storia letteraria con "Fior di Sardegna".
1895
Sulla scia di ricerche folcloristiche appare: "Tradizioni popolari di Nuoro in Sardegna".
Il tema della passione d'amore si fa sempre più presente.
1896
Scrive "La via del male", pubblicato e rielaborato per anni.
1897
Esce "Il tesoro".
1898 - 1900
Il desiderio di allontanarsi dalla Sardegna si fa più intenso. Piccole storie prima con un giornalista della Tribuna, Stanis Manca, e poi con un maestro isolano, Giovanni Pirodda, vengono interrotte dalla sua fuga dall'isola, che finalmente realizza sposando Palmiro Madesani. Si trasferisce a Roma, dove nascono due figli, Franz e Sardus. Grazia divide la vita fra le cure materne e la scrittura.
1904 - 1912
Scrive "Cenere", "Colombi e sparvieri", "Nostalgie", "Elias Portolu", "L'edera", "Sardegna". In queste opere il paesaggio, spesso quello natio, acquista grande importanza, talora addirittura in termini di leggenda. L'amore - divieto diventa il centro delle sue creazioni letterarie.
1912
Escono a puntate sull'"Illustrazione Italiana" i racconti di "Chiaroscuro".
1913
Dopo anni di lontananza, durante una permanenza a...